Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e forense

Contenuti del sito

Menu di navigazione - Torna all'inizio


Contenuto della pagina - Torna all'inizio


Modalità di esecuzione analisi

Consenso al prelievo
Le persone da sottoporre all’analisi vengono preliminarmente informate circa le finalità e le modalità di esecuzione delle stesse e, previa esibizione di un documento d’identità, viene loro richiesto il consenso scritto. Per quanto riguarda i minori viene chiesta l’autorizzazione ad eseguire le analisi ai genitori che ne hanno la potestà genitoriale.

Modalità di prelievo
Qualsiasi campione biologico che contenga cellule con nucleo può essere idoneo all’estrazione del DNA. Per un’indagine tradizionale si eseguono prelievi di saliva mediante tamponi sterili in quanto questo tipo di prelievo risulta il più agevole.

Tempi di esecuzione delle analisi

Un’indagine tradizionale di paternità viene eseguita solitamente entro 20 giorni dalla data del prelievo.
Nel caso in cui si debba stabilire la paternità di un neonato la risposta viene consegnata entro i 10 giorni dalla nascita, termine consentito per la dichiarazione di nascita.

Protocollo d’analisi

Le analisi vengono condotte in conformità con le indicazioni della Società Internazionale di Genetica Forense (ISFG) e dell’European DNA Profiling Group (EDNAP) oltre che in accordo con la “Raccomandazione sulle indagini biologiche di paternità” stabilita dal Gruppo dei Genetisti Forensi Italiani (GEFI) e dalla Società Italiana di Genetica Umana (SIGU) (http://www.gefi-isfg.org/).
Il Laboratorio dal 2009 possiede i certificati di corretta tipizzazione rilasciati nell’ambito di test internazionali di valutazione della qualità (Proficiency Testing GEDNAP), dal 2010 possiede la certificazione UNI EN IS0 9001-2008 (cert. n°9122.USP2) e inoltre ha sempre partecipato ai Progetti collaborativi GEFI.
Dai prelievi di campioni biologici viene estratto il DNA mediante opportuni metodi a seconda del tipo di campione a disposizione (saliva, sangue,altro liquido o tessuto biologico).
Si procede quindi ad amplificare le regioni ipervariabili di interesse mediante PCR (Polymerase Chain Reaction); usualmente vengono amplificati almeno quindici marcatori differenti, localizzati ciascuno su cromosomi diversi. Questi sistemi vengono definiti Microsatelliti o STR (Short Tandem Repeat) e sono selezionati rigorosamente dalle comunità scientifiche internazionali (ENSFI, FBI); devono essere ben caratterizzati dal punto di vista molecolare e le frequenze delle varie forme alleliche specifiche per ciascun sistema devono essere ben conosciute a livello della popolazione di riferimento.
I marcatori amplificati vengono successivamente valutati mediante elettroforesi capillare utilizzando un sequenziatore automatico con fluorescenza (ABI Prism 310 Applied Biosystems). Vengono condotte le analisi simultaneamente sui campioni prelevati alle persone coinvolte nell’analisi e i profili ricavati vengono confrontati contestualmente.
L’identificazione degli alleli viene eseguita confrontandoli con un ladder allelico, contenente le principali varianti riscontrate nelle varie popolazioni.
I risultati vengono forniti sotto forma di tracciati elettroforetici, dove visivamente si possono confrontare i vari profili ottenuti, unitamente alla relazione scritta dell’interpretazione degli stessi, comprensiva dell’analisi statistica.


Esempio di elettroferogramma: